Ritorniamo sui lavori pubblicati dal Prof. Bellavite e l’effetto ansiolitico delle diluizioni omeopatiche di gelsomino sui topi ansiosi (se state leggendo questo post perchè interessati al rap o ai roditori non sarete comunque delusi …). Il lavoro è stato pubblicato nel 2010 su Phycopharmacology e ha avuto una grande rilevanza; ne hanno parlato anche La Repubblica (qui) e vari blogger pro e contro l’omeopatia.
Due farmacologi del Mario Negri hanno riletto tutti i lavori di Bellavite e rivisti criticamente, scoprendo cose molto interessanti. Propongo qui un breve riassunto delle critiche fatte con alcuni note di chiarificazione.
La domanda più importante che ci si deve porre prima di tutto è come possiamo valutare l’ansietà nei topi? e come possiamo vedere se un farmaco ha un effetto ansiolitico?.
Come testare l’effetto ansiolitico? Provare un effetto ansiolitico su dei topini è difficile, non possiamo chiedergli se dormono bene, o hanno palpitazioni. Bellavite ha usato due test comportamentali chiamati Dark Light e Open Field test. Vediamo cosa sono:
Dark Light test: il topino é posto in una scatola separata in due aree, una illuminata ed una scura. Il topo meno ansioso passera più tempo nella parte illuminata (qui).

Copyright: Max Planck Institute of Psychiatry
Open Field test: detto in due parole si osservano gli spostamenti del topino piazzato in mezzo ad un campo, l’idea di base è che tanto più il topino si muove in giro, tanto meno è ansioso. I suoi movimenti vengono registrati da una camera ad infrarosso ed analizzati da un computer che ti dice quanti metri ha percorso, quanto tempo ha passato nella zona centrale etc… È uno dei test base per studiare il comportamento dei roditori, ma il valore di questo test è dibattuto, da dei buoni risultati con alcuni tipi di ansiolitici e meno buoni con altri (qui).

In questi test devono essere utilizzati dei controlli negativi e positivi. Controlli negativi (o placebo) servono per valutare l’ansietà “di base” del topino e, tramite il confronto con la sostanza in esame, si vede se vi è un effetto statisticamente significativo (e non solo legato al caso) della suddetta.
A cosa serve il controllo positivo?, serve per sapere se il modello sperimentale è utile per rilevare un effetto ansiolitico, se il controllo positivo (si usa un farmaco già testato sull’uomo di sicuro effetto ansiolitico) non ha risultati diversi dal placebo allora il tipo di test è in questione: mi posso chiedere se serve a qualcosa. Per esempio il buspirone riduce la motilità dell’animale falsando il test Open Field, quindi anche se ha un effetto ansiolitico sicuro non da risultati differenti dal placebo.
I lavori pubblicati: Bellavite ha pubblicato un primo lavoro nel 2009 su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine nel quale testa gli effetti ansiolitici del Gelemium semperverdis su dei topini in due serie di test:
Il primo con concentrazione 5 CH usando il test Light Dark e Open Field, per controllo negativo il solvente usato per diluire i preparati omeopatici e come controllo positivo il diazepam.
Light Dark test: risultati non significativi per Gelsominum 5 CH mentre il diazepam da risultati positivi.
Open Field test: risultati positivi per 5 CH mentre il diazepam non da effetto.
Nella seconda serie usa le concentrazioni di Gelemium semperverdis 5 CH, 7 CH e 30 CH.
Light Dark test: 5 CH, 7 CH e 30 CH da risultati non significativi (non usa il controllo positivo).
Open Field test: risultati positivi per 7 CH e 30 CH e negativi per 5 CH.
Riassumendo: In Open Field 5 CH va bene nella prima serie di test, però non va il controllo positivo. Nella seconda serie di test 5 CH non va più bene, contraddicendo il risultato precedente, ma vanno bene le altre due diluizioni .
Il problema del controllo positivo: il diazepam non da alcun effetto sul comportamento dei topini nel test Open Field, è da aspettarselo perche riduce la motilità e quindi può falsare il risultato (in altre parole i topino sono tranquilli ma non hanno voglia di muoversi). Diazepam da risultati significativi nel test Light Dark, che ci può indicare che sia un test valido per misurare l’ansietà dei topini. Purtroppo la diluzione 5 CH mostra dei buoni risultati nel test Open Field ma negativi nel test Light Dark. Insomma questa volta abbiamo un buon controllo positivo per il test Light Dark ed il gelsomino nun ja fa.
Il secondo articolo viene pubblicato nel 2010 su Phycopharmacology le diluizioni di Gelsemium sempervirens studiate sono 4 CH, 5 CH, 7 CH, 9 CH and 30 CH, con controllo positivo buspirone.
Light Dark: risultati statisticamente significativi per le diluizioni 5, 9 CH, la diluizione 30 CH è considerata da Bellavite positiva con una “borderline significance” (anche se in realtà è negativa p=0,064) ma prendiamolo per buono e chiamiamolo risultato “forse”. Ma 5 CH non dava nessun effetto nel 2009 in Light Dark nella prima e seconda serie di test!. 7 CH e 30 CH anche non davano nessun risultato nella seconda serie di test con Light Dark!! Come mai? Queste onomalie non sono spiegate.
Open Field: nessun effetto per tutte le diluizioni.
Il quadro generale cambia drasticamente dal 2009 al 2010 se il gelsomino sembrava dare risultati positivi nei test Open Field l’anno dopo è esattamente l’opposto: Light Dark sembra mostrare un effetto del gelsomino ma Open Field non più! Nessuna spiegazione sulle ragioni di questo cambiamento.
Inoltre se prendiamo i risultati del gelsomino in tutti i test solo 5 volte (più una volta “forse”) su 18 sembra mostrare un effetto ansiolitico.
Riassunto delle critiche
Riassumo qui i punti che mi sembrano più importanti, ma molti sono i problemi sollevati dai due farmacologi del Mario Negri, Cervo e Torri:
- Risultati contradditori: Gelsomino 5CH é una volta positivo ed una volta negativo nel test Open Field del 2009. 7 CH e 30 CH sono una volta positivo (2009) ed una volta negativo (2010) nel test Open Field. Open Field e Light dark danno due risultati opposti nel 2009 e nel 2010. Un controllo positivo, consistente, fidato manca, si può testare l’ansietá nei topini in questa maniera?
- Mancanza relazione dose effetto. È la base di uno studio di farmacologia, se si vede un effetto di una sostanza si dovrebbe vedere una relazione tra la quantità di sostanza e l’effetto. Perchè le diluizioni (e badate bene solo in un caso) 5 CH 9 CH funzionano mentre 4 CH e 7 CH non funzionano e 30 CH da un risultato borderline?. Nell’ordine di diluizioni crescenti (4 CH, 5 CH, 7 CH, 9 CH, e 30 CH) sono positivi: uno no, uno si, uno no, uno si, uno forse. Il famoso risultato “sì e no” conosciuto in omeopatia?
- Quadro generale contradditorio: se in questo sistema non si riesce neppure a vedere un effetto ansiolitico dei farmaci conosciuti … siamo in alto mare. Se cerchi l’effetto di un rimedio omeopatico – che sai bene essere difficile da mostrare – cerca magari un sistema sperimentale più semplice. Non andarti ad impegolare in una serie di test complicati dei quali non si capirà nulla.
- Analisi statistica non corretta: gli autori fanno notare che dato che gli effetti del controllo negativo sono molto variabili, sarebbe più appropriato fare una comparazione statistica tra un controllo ed un campione testato e non tra il campione e la media dei controlli.
Ecco perchè é insensato dire che i dati sono stati riprodotti.
Conclusione rap:
Al topino un po’ stressato
hanno dato il preparato,
al risveglio che farà?
a reppare comincerà.
Uno si, uno no fooorse .. Uno no, uno si uno fooorse ..
E con questo che si fa, poi passare l’ansietà?
Stamattin mi son trovato
in un campo preparato
ed un rap ti ho suonato.
Sta a sentire professore
stai facendo un grosso errore:
Gelsomino diluito
non l’ho mai digerito
è il rap che mi fa
poi passare l’ansietà
Uno si, uno no fooorse .. Uno no, uno si uno fooorse ..
È il rap che mi fa, poi passare l’ansietà
E con questo risultato
Cosa mai hai imparato?
Per poter farci ingoiare
I rimedi preparati
Ti conviene far quadrare
i tuoi grandi risultati
E dimenticar quei dati
Che ti danno grattacapi
Uno si, uno no fooorse .. Uno no, uno si uno fooorse ..
È il rap che mi fa, poi passare l’ansietà
Son nel globulo diluite
La chiarezza e l’onestà.
Ma invece concentrate
Un gran mare di c.
Sarà questo che farà
Poi passare l’ansietà!
Uno si, uno no fooorse .. Uno no, uno si uno fooorse ..
È il rap che mi fa Poi passare l’ansietà
Il globulo è buono da mangiare
Ma alternativo e complementare
Al metodo sperimentale.
Evoluto MC
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Biblio:
Cervo, L., & Torri, V. (2011). Comment on: “Dose-effect study of Gelsemium sempervirens in high dilutions on anxiety-related responses in mice” (Magnani P, Conforti A, Zanolin E, Marzotto M and Bellavite P, Psychopharmacology, 2010) Psychopharmacology, 220 (2), 439-440 DOI: 10.1007/s00213-011-2582-z
Magnani, P., Conforti, A., Zanolin, E., Marzotto, M., & Bellavite, P. (2010). Dose-effect study of Gelsemium sempervirens in high dilutions on anxiety-related responses in mice Psychopharmacology, 210 (4), 533-545 DOI: 10.1007/s00213-010-1855-2
Bellavite, P., Magnani, P., Zanolin, E., & Conforti, A. (2011). Homeopathic Doses of Gelsemium sempervirens Improve the Behavior of Mice in Response to Novel Environments Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, 2011, 1-10 DOI: 10.1093/ecam/nep139