L’omeopatia come ridistributore della ricchezza?

Circola in rete una traduzione di un articolo del settimanale tedesco Der Spiegel nel luglio di quest’anno sull’omeopatia (ne avevo parlato qui e qui). L’articolo é stato tradoto dalla redazione di Partecipasalute è copiato-incollato da molti blogger pro-omeopatia, la cosa interessante è che la fine dell’articolo è stata “accorciata” per dare una visione positiva dell’omeopatia.

(Gia di per se  la versione on-line in inglese firmata dallo “Staff di Spiegel”  (qui) è differente e molto più favorevole all’omeopatia della versione pubblicata sulla rivista cartacea a firma di Veronika Hackenbroch).

La prima parte dell’articolo tratta la mancanza di prove a favore dell’omeopatia, a questo credo anche i più ferventi omeopati si sono rassegnati, ma alla fine l’articolo svela un inaspettato risvolto sociale dell’omeopatia, nel paragrafo “Il circolo virtuoso dell’omeopatia”

L’omeopatia funge inoltre da ridistributore della ricchezza nazionale, assolvendo alla funzione solidaristica delle assicurazioni obbligatorie nazionali. «L’offerta omeopatica della Technische Krankenkasse (ndt una delle più importanti assicurazioni previdenziali obbligatorie tedesche) è una fra le prestazioni più attraenti per i clienti dalle maggiori potenzialità economiche, quelli che in effetti tengono in piedi il principio solidaristico previdenziale. Essi rappresentano un quinto della nostra clientela e si ammalano meno degli altri. Sono però anche quelli che potrebbero optare per le assicurazioni private e fra le loro esigenze vi è proprio l’omeopatia», sottolinea il portavoce della TK Hermann Bärenfänger. E, visto che l’anno scorso ne ha fatto richiesta solo lo 0,5 per cento degli assicurati, il danno economico di un cambio di rotta avrebbe ricadute economiche molto maggiori sul bilancio dell’assicurazione.

Spiegazione difficilmente credibile perché se un anno solo la metà il budged destinato all’omeopatia è utilizzato, l’anno successivo il budget verrà diminuito della metà, e quindi addio alla ridistribuzione della ricchezza. Per di più, siccome sono pignolo, sono andato a controllare:  non é vero che solo l’assicurazione pubblica rimborsa cure alternative, molte assicurazioni private in Germania propongono dei rimborsare le prestazioni per medicine naturali, agopuntura, chiroterapia ed omeopatia, come per esempio la Barmenia (qui) o la HUK (qui).

Leggendo l’articolo cartaceo le cose sono molto differenti, infatti l’articolo dice:

La richiesta di un’intervista al direttore di una delle assicurazioni che rimborsano i globuli di zucchero è stata però rifiutata dal direttore Norbert Klusen, ufficialmente a causa di impegni precedentemente presi. La sua portavoce confessa però candidamente “con l’offerta dei rimborsi per rimedi omeopatici la TK si assicura soprattutto una cosa; dei clienti molto lucrativi, giovani laureati con un buon salario e raramente malati”.

Una ricerca di mercato indica che l’omeopatia è preferita dalle donne tra i 30 e 44 anni in famiglie con reddito superiore alla media.

Il quadro è molto differente: le assicurazioni sanitarie rimborsano l’omeopatia non per ragioni sanitarie ma semplicemente commerciali, assicurandosi così i migliori clienti. Che poi queste assicurazioni ridistribuiscano la ricchezza è molto bello poterlo pensare ma temo che invece serva piuttosto per aumentare i profitti.

L’articolo tradotto da Partecipasalute “riadatta il resto dell’articolo e lo termina così:

E, a detta dei sostenitori dell’omeopatia, i benefici si vedono anche nei pazienti: l’omeopata dedica in media un’ora alla visita dei suoi pazienti contro i sette minuti di un medico tradizionale, e l’approfondimento di spiegazioni e cause dei disturbi, oltre che accelerare il processo di guarigione, aumenta anche la consapevolezza dei pazienti verso stili di vita più salutari. In molti casi il consulto omeopatico risparmia il ricorso a ulteriori farmaci e indagini, e spesso si risolve in un’unica seduta. Lo sa bene Curt Kösters, uno fra gli omeopati più riconosciuti in Germania e al vertice fino a poche settimane fa della DZVhÄ (Associazione centrale dei medici omeopatici tedeschi), il quale, pur ammettendo di non avere una spiegazione chimica sul funzionamento dell’omeopatia, ne esalta i tanti pregi perché in base all’esperienza «porta i suoi frutti».

Da Spiegel Online International “Alternative Medicine or Witchcraft” del 16 luglio 2010. Tradotto e riadattato da Valentina Vecellio

Hanno tuttavia “dimenticato” di trascrivere la descrizione della seduta dal dott Köster. Seduta descritta in modo ironico che fa un po’ di luce sulle pratiche mediche omeopatiche:

Anche la mamma di Emilie sembra appartenere pienamente a questo gruppo target. Insieme alla sua figli di sei anni è ricevuta nel gabinetto del Dr Köster in Amburgo. Emilie sa che avrà una sorpresa se farà la brava durante la visita.

Emilie siede un po`annoiata nel gabinetto del Dr Kösters mentre sua madre, di professione maestra, descrive le condizioni di salute di sua figlia. Negli ultimi tempi sua figlia è insofferente ed ha a volte sangue dal naso. Inoltre beve molto poco, la mattina non ha un buon alito, e qualche settimana fa ha sanguinato dopo aver battuto la testa contro il muro. La madre dice che quando è in macchina e fa caldo Emilie ha mal di testa. Inoltre è anche un po’ paurosa e la sera un po’ iperattiva e vuole sempre la luce accesa quando si addormenta.

Ad un non-specialista Emilie potrebbe sembrare perfettamente normale. Ma la visita omeopatica durerà ancora a lungo. Normalmente una seduta dura un’ora – per paziente.

Kösters domanda a Emilie che cosa sogna, prende note che riempiono molte pagine e dopo molte altre domande il caso per lui è chiaro: “Emilie è un po’ scossa”.

Il Dr. Kösters prende dallo scaffale una boccetta e fa cadere un paio di globuli nella bocca di Emilie.

Alla fine della visita tutti sono contenti: Emilie perché riceverà un regalo, la madre perché ha potuto parlare liberamente, il Dr. Kösters perché fatturerà la visita a 113.50 Euro.

Se la madre di Emilie fosse andata da un pediatra non avrebbe dovuto pagare un euro, tuttavia il dottore l’avrebbe probabilmente rispedita a casa dopo cinque minuti senza ricetta. “Qui ci si sente ascoltati e capiti” dice la madre “si ha la sensazione di una profonda fiducia”.

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