Il Dott Bellavite dell’Universita di Verona ha curato un gruppo di topi con sintomi di ansietà con dell’omeopatia (pubmed), funzionerà per l’uomo?
Estratti omeopatici di Gelsemium sempervirens sono stati iniettati in topi per 8-9 giorni e confrontati con un gruppo di topi a cui veniva somministrato o una terapia con ansiolitico standard (buspirone, wiki) o un placebo. I risultati mostrano che, in alcuni casi, l’omeopatia è più efficace del trattamento tradizionale. Per una descrizione più completa dello studio vi rimando qui.
Mi sarebbe piaciuto sapere se vi é una differenza statisticamente significativa tra il buspirone e il placebo, cosa che non sembra molto evidente dai risultati presentati. Se questa differenza non esiste i risultati sono un po’ strani ma siamo sotto Natale e siamo tutti più buoni: diciamo che lo studio è metodologicamente corretto. Rimane pertanto una domanda: ha curato dei topi ansiosi con iniezioni di omeopatia, ha senso provare sull’uomo?
Per una volta, per cercare di spiegare, e di spiegarmi, qual è l’importanza dell’omeopatia per l’uomo invece di usare noiosissimi argomenti, mi immaginerò un conversazione tra un paziente e il suo dottore omeopatico. Gli argomenti del dottore omeopatico sono esatte citazioni di Boiron, il direttore della omonima ditta omeopatica, usate nel dibattito con Garattini (qui):
Paziente: Dottore sono costantemente preoccupato e ansioso, non riesco a dormire la notte.
Dottore: Lei è fortunato, è arrivata giusto ora una nuova terapia omeopatica contro l’ansia, è frutto della sperimentazione sui topi.
P: Sui topi? Beh, io sono sempre stato contro la sperimentazione animale ma se può servire a curare anche l’uomo sono contento sia stata fatta.
D: Un momento, non corra troppo, per il momento non sappiamo se funzionerà sull’uomo. La sperimentazione clinica è lunga, oggi non sappiamo molte cose che un giorno sapremo. Sa, egregio signore, nella scienza vi sono cose che solo oggi intuiamo.
P: Come, non si sa se funzione sull’uomo? Ma, allora, perché me la da?
D: Ma come perché te la do! Che domande ma perché è innocua !, un farmaco omeopatico non deve fornire gli stessi requisiti rispetto agli altri farmaci per un motivo d’innocuità non fa male a nessuno che le costa provare?, magari guarisce anche!
P: Si va beh … d’accordo che è innocua, ma io pensavo a che, ne so … al buspirone, lo prendeva anche mia nonna.
D: Una benzodiazepina ! ma lei è impazzito !! Vuole che gli scoppi il fegato ? Non lo sa che vi sono 300 mila morti l’anno in Europa a causa della medicina convenzionale! Lei non appena prende una medicina allopatica si espone ad un rischio! Rifletta!!
P: Ok … va bene, mi ha convinto, mi prescriva pure la medicina omeopatica.
D: Sono contento si sia sbarazzato dei suoi preconcetti, del fanatismo ideologico e del suo dogma anti-omeopatia. Allora, si tratta d’iniezioni una volta al giorno per nove giorni, per un topo … dunque vediamo … rapportato alla scala di vita umana fa circa sette – otto mesi. Ecco, sono circa 230 iniezioni!
P: ?… 230 iniezioni, per otto mesi!? Ma, non le sembra un po’ complicato? Non c’è una pillola, non so qualcosa di più … come dire, … semplice?
D: Lei proprio non ama il cambiamento! Deve imparare a pensare differentemente! Non vuole accettare il nuovo perché sconvolge le sue comode abitudini! Facile! Una pillola di buspirone, troppo facile! Che gusto c’e’ a prenderlo sanno tutti che funziona !!.
P: In effetti … credo che per mia nonna funzionava …
D: Già ma per quanti anni l’ha preso sua nonna?
P: Ora non ricordo … per molti anni certamente …
D: Ecco vede! Si avvelenava di buspirone! Mentre invece, l’omeopata, non ha effetti collaterali quindi lo può prendere per mesi, anzi per anni, senza problema!. Lei deve capire che la medicina alternativa è una maniera diversa di risolvere i problemi. Ma vedo che è incurabile … se ne vada a farsi curare da un allopata, vada ad arricchire le ditte farmaceutiche!