Facciamo un piccolo esperimento per verificare i principi dell’omeopatia.

Da bravo omeopata quale sono, vi propongo un piccolo esperimento sulla medicina omeopatica che servirà a chiarire alcuni principi di questa nobile arte.

Sedete tranquilli in poltrona e mangiate una caramella al miele o del gusto che preferite. Potete anche mangiare o bere qualsiasi altra sostanza o cibo o bevanda: acqua, birra, vino o altro.
Rilassatevi e notate su un quadernetto le sensazioni che sentite, i sintomi si dice in termini tecnici. Sensazioni di stanchezza, stress, ansia o anche cose più positive come rilassamento oppure palpitazioni fame o sazietà, pruriti, dolori … insomma tutto quello che sentite.

Congratulazioni avete fatto il primo esperimento omeopatico il proving che Samuel Hahnemann compì 300 anni fa!

Ora potete spingere l’esperimento un po’ più in là e provare con altri membri della famiglia o usare altre sostanze (pensate proprio come fece Hahnemann!). Notate sempre tutti i sintomi sul quadernetto.

Concentratevi su sostanze più comuni quali l’arnica o estratto di fegato di anatra di Pechino (contenuto nel rimedio omeopatico oscillococcinum, qui). Non provate, per il momento, altre sostanze omeopatiche quali la cacca di cane o il cherosene, le userete quando sarete più esperti.

Ognuno di noi ha una gamma di sintomi differenti per le diverse sostanze terapeutiche e ne dobbiamo tenere conto ogni volta che ci vogliamo curare con l’omeopatia: sono la base della specificità terapeutica dell’omeopatia o individualità medicamentosa. A volte sono necessarie più sedute di proving per determinare l’individualità medicamentosa. Per esempio se vostra moglie durante l’esperimento manifesta un’irrefrenabile voglia di fare shopping o di comprarsi un nuovo paio di scarpe o se vostro figlio ripete che vuole il camion dei pompieri Playmobil, tralasciate di notarlo sul quadernetto perché non attinente al medicamento.

Il quadernetto che avete completato è il vostro repertorio, è importantissimo è il vostro passaporto per una vita sana secondo i principi dell’omeopatia. Dovete averlo sempre con voi quando andate dal vostro omeopata. È questo il primo pilastro della medicina omeopatica. Il secondo, consegue dal primo ed è il:

principio di similitudine del farmaco (similia similibus curantur) enunciato dallo stesso Hahnemann e per il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia è dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella malata. Questo rimedio viene somministrato in dosi infinitesimali e opportunamente dinamizzate tramite un procedimento detto successione (da wikipedia qui).

Rispettiamo sempre questo principio: qualora cerchiamo un rimedio omeopatico dobbiamo scegliere un rimedio che presenta dei sintomi simili al male che vogliamo curare.

Ecco qui i tre postulati chiave per utilizzare in modo corretto l’omeopatia: l’individualità medicamentosa (ogni sostanza ha un effetto diverso sul paziente), l’individualità morbosa (ogni malattia é diversa dalle altre) ed il proving.

A testa alta ed armati del nostro repertorio possiamo andare dal medico omeopata.

Quando il vostro dottore omeopata vi consiglia oscillococcinum per curare il raffreddore leggete nel vostro repertorio quali sintomi vi sono venuti quando avete mangiato il fegato d’anatra. Se sentivate i piedi prudere e la pancia vi borbottava potrete obbiettare che non è il rimedio adatto alla vostra bio-specificità e temperamento.

Il fatto poi che il vostro omeopata abbia consigliato oscillococcinum per voi e la vostra famiglia fa volare in pezzi il declamato principio del trattamento individualizzato e personalizzato.

Sicuramente avrete uno scambio d’opinioni interessante e costruttivo con il vostro dottore che, perdendo il proverbiale aplomb omeopatico potrebbe concludere la discussione con:

Non mi faccia perdere tempo, cialtrone, ho la sala d’aspetto piena di malati su cui l’omeopatia funziona !

Già perché i primi a non applicare i principi della medicina omeopatica sono i medici omeopati con tanto di corsi di specializzazione.
Il risultato di tutto questo è che la sbandierata specificità omeopatica è una grande ciarlataneria: oscillococcinum è una medicina che si da a tutti per tutte le patologie con buona pace della bio-specificità e temperamento.

Che i sintomi registrati durante il proving siano frutto del caso o dell’autosuggestione è un osservazione già fatta nel 1937 da un medico omeopata tedesco: Fritz Donner (qui). Donner osserva che un seguace di Hahnemann il Dr. Stapf riportava sintomi erotici per tutte le sostanze provate, mentre il Dr. Langhammer riportava ripetutamente per sostanze diverse sintomi psichici molto simili tra loro. Il Dr Langhammer era infatti di carattere cupo e depressivo ed i sintomi potevano essere originati dalla sua inclinazione, piuttosto che dalle sostanze provate, il Dr Stapf invece … era un gran porco.

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